Dott. Francesco De Santis
Il Dott. Francesco De Santis è specialista in Chirurgia Vascolare.
Si occupa principalmente di aneurisma, endoprotesi, stenosi carotidea, piede diabetico, chirurgia arteriosa mininvasiva, arteriopatia periferica. Laureatosi nel 1982 in Medicina e Chirurgia presso l’Università “La Sapienza” di Roma, consegue, nel 1987, una specializzazione in Chirurgia Vascolare presso la medesima istituzione. Inoltre, si specializza dopo qualche anno in Chirurgia Toracica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Ha frequentato un Master di II Livello in “Management Sanitario", un Master di II Livello in “Management e Responsabilità delle strutture e delle professioni sanitarie. Legislazione e Giurisprudenza” e un Master di II Livello in “Tecniche Endovascolari - MET” presso l’Università degli Studi “Tor Vergata” di Roma. Attualmente il Dott. De Santis ricopre il ruolo di Sostituto del Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Vascolare dell’Ospedale “S. Pertini” di Roma oltre ad essere il referente per l’Organizzazione delle liste di Attesa e per la programmazione operatoria nella medesima struttura.
Chirurgia Vascolare ed Endovascolare
La “Chirurgia Vascolare“ si occupa delle malattie della arterie e delle vene ed è senza alcun dubbio una delle branca della medicina che hanno presentato negli ultimi anni maggiore evoluzione in riferimento sia al riconoscimento precoce di tali patologie che soprattutto alle loro modalità di trattamento.
Tutto ciò è andato di pari passo con l’aumento dell’età media della popolazione che insieme ad abitudini di vita errate (fumo, alimentazione sbagliata, sedentarietà) ha comportato lo sviluppo sempre più diffuso delle patologie cardiovascolari in genere, che rappresentano infatti oggi, con le neoplasie, le principali cause di morte ed invalidità permanente nei paesi occidentali.
Le più importanti patologie trattate dal chirurgo vascolare sono gli “ Aneurismi “ aortici (nota: per aneurisma si intende una dilatazione di un’ arteria che può portare a complicanze importanti la più gravi di queste è rappresentata dall’ emorragia interna), le “ Arteriopatie ostruttive degli arti inferiori “ (nota: occlusioni o restringimenti delle arterie che portano in sangue agli arti con sintomatologia che può portare nei casi più gravi alla gangrena con amputazione dell’ arto) e le “ Stenosi carotidee “ (nota: riduzione di calibro dell’ arteria carotide che porta il sangue al cervello con possibili complicanze neurologiche anche molto gravi come l’ ictus cerebri con paralisi degli arti). Il chirurgo vascolare si occupa anche delle patologie di natura flebologica come le “Varici degli arti inferiori “ e le “ Ulcere flebostatiche “ .
In questo complesso contesto in continua e sorprendente evoluzione l’avvento delle “Tecniche Endovascolari “ ha rappresentato una vera “ Rivoluzione Copernicana “ permettendo di trattare in maniera “ Mini-invasiva “ patologie quali quelle sopra riportate che solo fino a qualche anno richiedevano spesso, anche in mani esperte, interventi molto traumatici ed impegnativi per il paziente ed una lunga degenza ospedaliera
“L’Approccio Endovascolare“ alle patologie vascolari ha reso quindi possibile trattare in “Anestesia Locale“ ed attraverso un “Approccio Percutaneo“, nella stragrande maggioranza dei casi attraverso la puntura dell’ arteria a livello dell’ inguine o del braccio, praticamente tutte le patologie; ianche la patologia varicosa degli arti inferiori può oggi essere trattata per via “Mini-invasiva Endovascolare “.
Ciò ha comportato e comporta la necessità da parte del chirurgo vascolare di un “Continuo Aggiornamento“ in riferimento alla conoscenza di tecniche e materiali sempre più avanzati.
Il “Traguardo di questa continua evoluzione della chirurgia vascolare “sembra ancora lontano ed è verosimile che in futuro si potranno affrontare in maniera mini-invasiva situazioni e patologie sempre più complesse ed invalidanti.
Rimanere al passo con i tempi risulterà quindi decisivo per tutti gli operatori sanitari coinvolti in questa “Rivoluzione “.