Attualità

Casting delle Idee

Promozione dell' Etica in Sanità 

Promozione dell " Etica in Sanità " 

«Lavorando sull’etica professionale, all’interno delle strutture sanitarie, con piccoli sforzi si possono ottenere grandi risultati». È quanto sostiene il dottor Francesco De Santis, chirurgo vascolare presso l’ospedale Sandro Pertini di Roma, all’interno della sua proposta presentata in occasione del “Casting delle Idee”, iniziativa realizzata, sempre a Roma, dall’associazione “Capitale Roma”.
Parte infatti dalla città eterna il coinvolgente progetto lanciato da una associazione di cittadini con lo scopo di migliorare la qualità della vita, del territorio e magari anche dei fantomatici servizi. Eh già, i cittadini sono costretti a rimboccarsi le maniche perché chi di dovere è assorto da ben altri pensieri e non si rende assolutamente conto delle condizioni nelle quali gli italiani si sentono costretti a vivere. Riflettori puntati, allora, sulla novità proposta da Capitale Roma con i molti progetti presentati sulle più svariate tematiche.
Delle innumerevoli idee pervenute, le prime dieci ritenute le più valide potranno essere votate on line per poi passare alla fase realizzativa della prima classificata, proponendola agli enti di pertinenza. All’interno delle dieci proposte, alcune decisamente interessanti, una in particolare ha attirato subito la nostra attenzione ed è quella rivolta alla promozione dell’etica in sanità non solo nella capitale, ma estesa al territorio regionale.

Avere il coraggio di scegliere!

…. di tirare l’ ultimo calcio di rigore ! ….. mai tirasi indietro ! ……. neanche per prendere la rincorsa ! 

Avere il coraggio di " scegliere " 

Con l’ inizio dello scorso campionato europeo in Francia sentiremo sempre più spesso discutere di calcio su tutti i mezzi di comunicazione, nei Bar, sulla rete …..e noi italiani in questo non siamo secondi a nessuno ! . Pur essendo infatti il nostro un paese nel quale lo sport è inteso “ più davanti alla TV “ che …… “ su di un campo di atletica “, non vi è dubbio che, davanti ad un evento sportivo calcistico, noi italiani …. non ci tiriamo certo indietro ! .
Tralasciando queste considerazioni, forse troppo banali, questo clima di “ euforia calcistica “ mi fa ricordare un episodio di molti, molti anni fa. Era l’ ultimo anno di liceo ed era stato organizzato, come ogni anno, il “ Torneo calcistico della scuola”. Trattandosi di un Liceo molto grande la finale era inizialmente prevista …. addirittura ! ….. allo “Stadio Flminio” poi la finale era stata spostata in altra sede. Io non ero certo …… il punto di riferimento per la mia squadra, la sezione G, ……. tanta corsa, tanto fiato, tanta forza, sudore e determinazione ma …… poca, poca, poca tecnica ….. in effetti a ben pensarci i miei compagni di squadra non avevano …. a ragione … poi tanta fiducia in me …. ed il mio apporto era richiesto …….. solo in mancanza di alternative valide !! Nonostante ciò, in presenza di molte inaspettate defezioni, avevo giocato quasi tutte le partite del torneo …. sotto la pioggia …. nel fango …. partite che si svolgevano su campi terrosi ed in un clima “ epico e di battaglia “ che ricordava, nella mia immaginazione di ragazzo, quello della Roma del campo Testaccio di inizio secolo scorso . Insomma ….. alla fine …. inaspettatamente e, come si direbbe oggi, contro ogni ragionevole pronostico, la mia squadra, che non era certo tra le favorite …. era arrivata sorprendentemente in finale !!

Siamo " Cittadini romani "

Siamo " Cittadini romani " 

Una cosa veramente paradossale di noi romani è la incapacità di comprendere il valore della nostra storia, il senso del nostro passato ! Pur avendo il privilegio di vivere nella “ città eterna “, nella città nella quale vi è traccia concreta di tutte le vicende che ha vissuto il mondo occidentale, come lo intendiamo oggi ! …. dall’ impero romano alla Roma dei papi !..... , si ha spesso la sensazione “ paradossale” che ci si vergogni di essere romani, di essere nati e di vivere a ROMA ! L’ orgoglio di essere “ Cives Romani “, è rimasto purtroppo solo sui libri ingialliti del liceo o … ….. …. sulla bandiera di una delle squadre di calcio della Capitale !
A tale proposito ricordo una storia di quando ero ragazzo. Mio padre aveva un’ amico, conosciuto intorno agli anni ’50, quando, appena laureatosi, con … tanta volontà e poca pecunia …, sbarcava il lunario facendo il medico condotto in provincia. Mi raccontava che spesso si trovava a mangiare da lui che, facendo il meccanico di automobili dopo avere svolto durante la guerra lo stesso lavoro sui motori degli aerei militari, si poteva permettere, per l’ epoca, qualcosa di più di un giovane medico, appena laureato, trasferitosi a Roma da un piccolo paese agricolo della Puglia.
Si chiamava Alberto, era nato a Trastevere ….. era alto e magro, aveva un viso “ da romano vero “ con lineamenti “ “scolpiti nella pietra “, duri ma sinceri, occhi profondi grigi, braccia e mani forti e callose come quelle di chi ha lavorato sodo tutta la vita …. ci sentiva poco dopo essere stato per tanti anni in contatto con l’assordante rumore dei motori e …. quando gli si rivolgeva, …. bisognava gridare per farsi sentire ! …. dal suo aspetto e dalle sue parole trapelava in ogni momento l’ orgoglio di essere romano. Ricordo la sua piccola officina dove si poteva trovare di tutto, dai motori delle barche ai copertoni delle moto. L’ ambiente era poco illuminato, i pavimenti perennemente macchiati dall’ olio dei motori …… sul soffitto era, da sempre, … appeso un gommone che Alberto si vantava di usare quando andava a pescare a Santa Marinella ….. da un rubinetto alla parete, lasciato sempre aperto, …. sgorgava di continuo un filo d’acqua fredda.

PROSPETTIVE E PROBLEMATICHE LEGATE ALL’ IMPIEGO DELLE INFORMAZIONI CLINICHE - STRUMENTALI ACQUISITE “ IN TELEMEDICINA “

Considerazioni sulla " Telemedicina " 

Prima dell’ introduzione a livello globale di internet che ha portato allo “ sviluppo delle telecomunicazioni “ e, di conseguenza, di quella branca della medicina definita come “ telemedicina “, altri sistemi e varie tecnologie di comunicazione erano state già utilizzate in passato in diverse ambiti della medicina quali soparttutto la psichiatria e la pediatria, sia in ospedali di insegnamento che, ad esempio, negli aeroporti (Morosini 2006).
La telemedicina, che sta indubbiamente presentando negli ultimi anni una significativa ed ampia diffusione, era peraltro già stata definita nel 1997 dalla OMS nella odierna accezione come (OMS, 1997): “ l’erogazione dell’assistenza sanitaria, quando la distanza è un fattore critico, da parte degli operatori sanitari; a tal fine sono utilizzate le tecnologie informatiche e le telecomunicazioni per lo scambio di informazione corretta per la diagnosi, la terapia, la prevenzione di patologie, per l’istruzione permanente degli operatori sanitari e per la ricerca e lo studio in tutti i settori di interesse per il miglioramento dello stato di salute dell’individuo e della comunità”.
Dalla definizione sopra riportata si evince chiaramente come la telemedicina non abbia quindi in definitiva solo la “ finalità di assicurare un’assistenza medica a pazienti lontani dai centri sanitari “ , ma anche quella non trascurabile di “ adeguare ed aggiornare il Sistema Sanitario “ in riferimento ai servizi d’emergenza, di organizzazione sanitaria, di educazione / didattica / formazione professionale (Locati 2004).
Al di la degli aspetti legati, come visto sopra, all’ “ aggiornamento ed adeguamento del sistema sanitario “ la telemedicina, è comuqnue caratterizzata dall’uso delle “ tecnologie informatiche e delle telecomunicazioni “ per fornire e sostenere l’assistenza sanitaria quando la “ distanza separa l’ operatore sanitario da coloro che ne usufruiscono
Questa rappresenta senza ombra di dubbio una delle branche della medicina che hanno mostrato una sempre più estesa applicazione in riferimento, come sopra accennato, alla possibilità di una valutazione “ a distanza “ di dati, immagini ed informazioni di carattere medico, clinico o scientifico (Field 1996). In questo contesto, le moderne tecnologie telematiche hanno reso il sistema di trasmissione dati sempre più semplice da impiegare, a bassi costi e, soprattutto, utilizzabile in maniera sempre più “ globale “(Morosini 2006).

“ Linee Guida “ o “ Buona Pratica “ nella valutazione della Responsabilità Professionale in chirurgia vascolare ?

" Linee Guida " e " Responsabilità professionale " 


E’ evidente come il problema della definizione delle responsabilità, penali e civili, degli esercenti le professioni sanitarie sia, anche alla luce di quanto recentemente riportato dalla legge Gelli-Bianco (legge n. 24/2017) in riferimento al ruolo delle “ Linee Guida “ ed, in alternativa, della “ Buona Pratica “ accreditata dalla comunità scientifica, estremamente più complesso di quanto possa apparire ad una lettura non sufficientemente approfondita della normativa vigente.
Uno degli aspetti di maggior rilevo , e particolarmente controverso, della legge sopra citata è quello della “ depenalizzazione ” della condotta professionale in caso di rispetto delle “ linee guida “.
Anche se potrà sembrare sorprendente questo concetto non si può considerare nuovo in assoluto se si pensa come una qualche forma di “ depenalizzazione “ della condotta sanitaria era probabilmente già prevista addirittura all’epoca degli antichi Egizi.
Diodoro Siculo, storico greco di Agirio in Sicilia, (80 - 20 a.C.) scrisse infatti una Bιβλιοϑήκη (storia universale) di ben 40 libri nella quale veniva riportato come, già nell’antico Egitto il medico dovesse obbligatoriamente attenersi nella sua pratica terapeutica ai “ Testi Sacri ”, (una sorta di linee guida del tempo), perché se il paziente non guariva, ma “ se il medico aveva seguito i libri sacri era esente da colpa, altrimenti pagava con la sua stessa vita “ ciò specie se questi era parte di un ceto sociale elevato.
Le “ linee guida “ possono essere considerate oggi alla stregua dei nuovi “Testi Sacri”, ai quali il medico è tenuto ad attenersi per evitare che gli sia attribuita, in presenza di una rivalsa professionale una “ malpractice “ nel suo agire.